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“Vivere Meglio – Promuovere l’accesso alle terapie psicologiche”, il progetto promosso da ENPAP

Il prossimo 1° ottobre Enpap presenterà a livello nazionale il progetto “Vivere Meglio – Promuovere l’accesso alle terapie psicologiche” che punta ad offrire gratuitamente ad una platea potenziale di 10mila persone, trattamenti psicologici per ansia e depressione, altamente efficaci e strutturati.

Le persone interessate potranno effettuare un test online e, secondo il loro bisogno, saranno orientate o a ricevere informazioni e consigli su come gestire in autonomia il loro problema o ad avviare una consulenza psicologica oppure a intraprendere percorsi di psicoterapia nel loro territorio. L’unico requisito richiesto agli utilizzatori del servizio è che conoscano la lingua italiana. Gli interventi saranno erogati da psicologi formati ad un protocollo di trattamento appositamente progettato dall’Università di Padova, basato su un solido impianto scientifico.

In occasione della presentazione del progetto, in programma a Padova, verrà lanciata anche la piattaforma (ancora non attiva) attraverso cui i cittadini potranno accedere ai servizi offerti dall’iniziativa.

Il progetto ENPAP

ENPAP, l’Ente di Previdenza degli Psicologi Italiani, in collaborazione con l’Università di Padova e con le più prestigiose Università italiane, realizza nel 2022 il progetto “Vivere Meglio – promuovere l’accesso alle terapie psicologiche” per replicare in Italia i risultati ottenuti dal modello inglese dello IAPT.
Saranno offerti trattamenti per ansia e depressione ad una platea iniziale di 10.000 cittadini, finanziati attraverso borse lavoro da 5.000 euro erogate da ENPAP ai propri iscritti attraverso un bando assistenziale.

Gl interventi saranno erogati da psicologi formati ad un protocollo di trattamento appositamente progettato dall’Università di Padova, basato su un solido impianto scientifico.
Il progetto “Vivere Meglio” produrrà una mole di dati e sarà oggetto di uno dei più grandi studi realizzati in Italia sul trattamento di ansia e depressione e sul suo impatto economico in termini di risparmio di costi per la collettività. Inoltre, il portale e i materiali realizzati per l’occasione sono stati creati per restare patrimonio italiano, ed essere riutilizzati attraverso eventuali finanziamenti.

IL PROBLEMA

Ansia e depressione colpiscono ogni anno in Italia fra il 10% e il 15% della popolazione, cioè almeno 6 milioni di persone. Sono disturbi frequenti ma seri, che impattano sulla vita di persone nel pieno della loro vita attiva, lavorativa e familiare. Ancora oggi ansia e depressione non ricevono risposte adeguate: il sistema pubblico è insufficiente ed è inoltre presente uno stigma sociale.

Chi può permetterselo, si rivolge al privato. Chi non può permetterselo, spesso trascura il problema, che si prolunga e può diventare cronico.
Il danno prodotto da ansia e depressione in termini di giornate di vita e di lavoro perdute per sempre è ingente. Ad essere colpite sono le persone ma anche i loro familiari, che hanno il ruolo di caregiver.

Il problema investe particolarmente chi è in povertà, perché ha minori risorse culturali ed economiche per curarsi adeguatamente. Questo aggrava la situazione di chi ha già una condizione lavorativa e sociale precaria.

LE SOLUZIONI CHE HANNO MOSTRATO EFFICACIA

Esistono programmi di trattamento psicologico molto efficaci per ansia e depressione, di rapida azione e costo ridotto. Questi programmi si basano sul principio dello stepped-care: l’intensità degli interventi aumenta step by step fino a trovare la misura efficace. Così si modula la spesa senza sacrificare l’efficacia, offrendo a ciascun utente l’intervento più adatto. Nel Regno Unito è attivo da oltre 10 anni il programma IAPT (Improve Access Psychological Therapy) che offre sostegno, counseling e terapie psicologiche ad oltre 1 milione di cittadini britannici ogni anno.
Il programma, certificato dalla London School of Economics, ha dimostrato che trattare adeguatamente ansia e depressione fa risparmiare la collettività perché riduce i costi causati da milioni di giornate di lavoro perse e dalla perdita di partecipazione sociale delle persone e dei loro familiari.