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Vol.To dà il benvenuto ai quattro giovani ragazzi del Servizio Civile

Da martedì 25 maggio hanno iniziato a collaborare alla realizzazione del progetto Le cose che abbiamo in comune quattro giovani ragazzi del Servizio Civile a cui Vol.To dà il suo caloroso benvenuto.

Gabriele Marrè-Brunenghi, Michela Brancatelli, Edvige Mostardi e Asja Rossi si occuperanno durante i dodici mesi di servizio di tutte le fasi di un progetto che ha come obiettivo generale sensibilizzare i giovani alla cultura della pace, della solidarietà e dei diritti umani creando spazi di dialogo per riflettere sul concetto di “differenza” intesa come risorsa e non come limite.

Nello specifico i volontari si occuperanno di:

  • Organizzare e sviluppare percorsi di educazione e promozione della pace e della solidarietà che verranno organizzati in tre Istituti Superiori del comune di Torino
  • Trasmettere all’interno di alcune classi di Istituti Superiori un’idea di Europa inclusiva informando e orientando i giovani su storia, doveri e opportunità europee
  • Strutturare e proporre ad alcuni Istituti Superiori dei percorsi di Educazione Civica
  • Pianificare e promuovere alcuni eventi e una campagna di sensibilizzazione sul territorio rispetto ai temi dell’inclusione e dell’antidiscriminazione
  • Svolgere alcune attività di segreteria e di supporto al personale del CSV

Per conoscere un po’ meglio i quattro giovani ragazzi di Servizio Civile abbiamo chiesto loro presentarsi in una breve descrizione a 360 gradi.

Ciao! Sono Gabriele Marrè-Brunenghi, ho 25 anni (26 quest’anno), sono nato e cresciuto a Torino e da una laurea triennale in Scienze Strategiche presso UniTo sono passato ad un corso magistrale in Scienze Internazionali nello stesso ateneo (percorso Peace&Conflict, prima percorso Diritti Umani).
Sono un appassionato di aviazione, nautica, escursionismo e ciclismo ma anche di informatica, tecnologia, giochi da tavolo e videogiochi. A livello più accademico invece mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la Storia, la sociologia e l’antropologia.
Il volontariato ed il servizio verso il prossimo sono stati parte integrante della mia vita e della mia formazione fin da quando ero ragazzino, negli anni ho operato in tante associazioni diverse ed ho anche contribuito a crearne di nuove (per quanto piccole).
Con il tempo, mi sono accorto di trovarmi a mio agio nelle attività di insegnamento e formazione. Ed è così che sono arrivato al progetto “Le cose che abbiamo in comune” di Vol.To, in parte perché il CSV è una realtà a me già familiare ma soprattutto perché questo percorso mi dà l’opportunità di interagire come formatore con una vera e propria classe del liceo, con cui ritengo sia più complesso relazionarsi rispetto ad un ristretto gruppo di persone interessate in partenza a cosa voglio insegnargli. Il focus sul cyberbullismo ha poi attirato ancora di più la mia attenzione da appassionato di informatica e interazione sociale sul web.

Ciao, sono Michela Brancatelli e ho 26 anni. Sono nata e cresciuta e Sicilia ma da circa 2 anni vivo a Torino. Dopo aver conseguito la laurea triennale in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali ho deciso di proseguire con la magistrale in Scienze Internazionali all’Università di Torino ed è per questo il motivo che mi sono trasferita qui.
Sono una persona socievole e curiosa, mi piace conoscere e scoprire sempre cose (e persone) nuove. A questo proposito certamente una delle esperienze umanamente più formative della mia vita è stato un tirocinio Erasmus+ come project manager assistant a Barcellona, in Spagna, qualche anno fa.
Sin da bambina ho svolto diverse attività: ho fatto parte di un gruppo scout, danza anche a livello agonistico, per qualche tempo ho preso parte a diverse iniziative del Circolo ANSPI locale e in tempi più recenti ho svolto del volontariato per una pubblica assistenza.
Quello che mi ha spinto ad inviare la mia domanda per il progetto “Le cose che abbiamo in comune” è stata l’idea e la volontà di fare qualcosa di concreto e di poter condividere valori e idee in cui credo (che essenzialmente hanno anche guidato la scelta del mio percorso di studi) e che rispetto già nel mio piccolo con un “raggio” più ampio di persone.

Mi chiamo Edvige Mostardi, ho 22 anni e sono la seconda figlia, e unica femmina, di cinque figli. Sono una ragazza molto creativa e sono un’ottima ascoltatrice. Frequento il terzo anno di Scienze della Comunicazione presso UNITO.
A primo impatto posso sembrare timida ma conoscendomi si scopre che sono estroversa e con tanta voglia di mettermi in gioco. Da due anni a questa parte mi sono introdotta nel mondo del fitness. Mi piace leggere ma allo stesso tempo mi piace altrettanto scrivere.
Ho partecipato ad un PON (programma operativo nazionale) come tutor presso l’Istituto Comprensivo – Di Nanni a Grugliasco. Faccio parte di due associazioni di volontariato, Associazione Lyme Italia e coinfezioni e ABIO a Torino.
Da questo percorso di Servizio Civile mi aspetto una crescita personale e l’acquisizione di competenze e conoscenze nuove. Rispetto al progetto vorrei mettermi in gioco nel mondo dei giovani e con i giovani al fine di arrivare a comunicare messaggi positivi e a renderli più consapevoli rispetto ai temi importanti inseriti nel progetto.

Piacere, sono Asja Rossi e sono di Torino, ho 23 anni e attualmente frequento il quarto anno magistrale di Scienze Tecniche dello Sport. L’amore per lo sport mi ha portato a frequentare la facoltà di Scienze delle Attività Motorie e Sportive per rendere questa passione il mio lavoro futuro.
Sono una persona solare e dinamica e mi diverto ad intraprendere sempre cose nuove. Le mie passioni più grandi sono sicuramente il nuoto e il beach volley, ma ho anche altri hobby come l’arte, in particolare dipingere e disegnare. Mi piace leggere e ultimamente dedicarmi al giardinaggio e, inoltre, sono un’amante della natura e degli animali.
Attualmente sono un’insegnante della disciplina del triathlon e in passato ho svolto dei progetti sportivi in diverse scuole elementari a Torino. L’esperienza passata che porto in particolare nel cuore è stata l’Erasmus che ho vissuto due anni fa in Spagna.
Da questo nuovo percorso mi aspetto di imparare a collaborare con le persone per uno scopo concreto comune, di approfondire temi importanti che toccano la società in cui viviamo oggi cercando di creare insieme al team un progetto valido e che lasci il segno.