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Resilienza: trasformazione e ripartenza

Programma
Resilienza: trasformazione e ripartenza

Ambito territoriale
Regione Piemonte – nello specifico risultano interessate le seguenti aree: Comuni della Città Metropolitana di Torino (Collegno, Grugliasco, Leinì, Nichelino, Moncalieri, Rivoli, Pinerolo, Settimo e Città di Torino in particolare), Comuni in provincia di Alessandria (Acqui Terme ed Alessandria), Città di Biella e di Asti, Comuni in provincia di Novara (Arona, Borgomanero e Novara), Città di Cuneo, Città di Borgosesia (VC) e provincia di Verbano-Cusio-Ossola (Domodossola e Omegna).


Cornice generale ed obiettivi Agenda 2030
Il concetto di adattamento a cui la parola resilienza è legata ha fatto sì che il temine stesso si adattasse e divenisse essenziale per descrivere tematiche diverse.

A livello sociale, la interconnessione fra persone, luoghi e comunità è ciò che fa nascere la resilienza. Pensare alla resilienza, nel contesto sociale, significa prendere in considerazione la connessione fra individui, gruppi, istituzioni, ambiente, economia, politica e vedere in essa la base per la crescita di una comunità positiva e in grado di prepararsi ai fattori di rischio e far fronte alle difficoltà. La resilienza di comunità include quindi sia la gestione di situazioni critiche sia le attività quotidiane della comunità stessa che devono prepararla alla gestione di future emergenze, queste considerazioni sono ancora più attuali se analizzate alla luce di questo periodo storico segnato dalla pandemia mondiale Covid-19, che ha colpito e colpisce tuttora duramente tutti i Paesi del mondo. L’emergenza sanitaria ha costretto sia i singoli individui, sia le istituzioni a far fronte a situazioni nuove, inaspettate e complesse. Dal punto di vista psicologico e clinico le abitudini individuali sono cambiate; le relazioni hanno dovuto riadattarsi e reinventarsi; sono nate paure per un nemico invisibile; si è osservato un aumento del bisogno di supporto psicologico per gli individui. Altro impatto importante è stato quello della pandemia nella società civile dove le sicurezze economiche di privati e società sono cambiate e l’equilibrio politico ha dovuto riadattarsi. Per far fronte ai nuovi scenari e alle nuove sfide sociali che la pandemia ha posto in essere individui e comunità hanno dovuto attivare le loro strategie di coping – ovvero le modalità che si attivano per fronteggiare eventi stressanti – per incrementare la loro resilienza. Non a caso in Italia e in Europa le strategie di intervento politico hanno posto alla base del loro agire proprio il concetto di resilienza. Nello specifico in Italia è stato presentato The Italian Recovery and Resilience Plan con l’obiettivo di definire azioni e interventi per contrastare l’impatto negativo della pandemia a livello economico e sociale.  La scelta del nome indica che tutte le misure che saranno adottate a livello nazionale, in linea con quanto previsto dall’Unione Europea, non mirano solamente a recuperare e risanare ciò che è stato danneggiato ma guardato al futuro in un’ottica di sostenibilità sociale, economia e politica.

Secondo il Programma Habitat sugli insediamenti umani dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), la resilienza si riferisce alla capacità di un sistema urbano di conservare la propria struttura in risposta a diversi shock e stress ambientali, adattandosi e rigenerandosi, e promuovendo allo stesso tempo un cambiamento positivo e sostenibile. Pertanto, una città resiliente è quella che valuta, pianifica e agisce per prepararsi a rispondere a tutti i pericoli, sia improvvisi che a insorgenza lenta, previsti o imprevisti, che possano mettere a rischio la stabilità del sistema ambientale, sociale ed economico.

Ed è proprio su questi tre piani che intende agire il presente programma che vuole dare una risposta concreta ai fenomeni di esclusione sociale (dovuti al manifestarsi del disagio adolescenziale o a causa di una condizione di disabilità), emarginazione economica (situazioni di grave povertà, e di incapacità di soddisfare i bisogni primari di cibo, vitto e alloggio) ed infine all’emergenza climatica.

I progetti del presente programma contribuiranno concretamente al raggiungimento di alcuni degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile individuati dall’Agenda 2030 che, più o meno direttamente, sono rivolti al sostegno dell’incremento della resilienza comunitaria:

  • Obiettivo 1: Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo.
  • Obiettivo 4: Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti.
  • Obiettivo 5: Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze.
  • Obiettivo 10: Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni.
  • Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e consumo.
  • Obiettivo 13: Promuovere azioni a tutti i livelli per combattere il cambiamento climatico

 

Occasione di incontro/confronto con i giovani
Le occasioni di incontro e confronto con i giovani operatori volontari saranno un mezzo per sottolineare l’importanza del ruolo che essi ricoprono all’interno singoli dei progetti, per trasmettere loro il significato e i valori di questa esperienza, per favorire il senso di appartenenza alla comunità del Servizio Civile, ma anche per accrescere le loro competenze ed acquisirne di nuove.

Verranno, quindi, organizzati tre momenti di incontro e confronto, rispettando la capienza massima prevista per i lavori in gruppo, che coinvolgeranno tutti i ragazzi impiegati nel presente programma di intervento. A partire dalla presentazione dell’ambito di interesse, si andranno ad analizzare le tematiche più urgenti affidando ai giovani volontari gli strumenti per elaborare delle possibili risposte alle sfide sociali, andando così ad aumentare il senso di responsabilità scaturito dalla consapevolezza di avere la possibilità di agire per apportare dei cambiamenti nella comunità di appartenenza. A tal proposito verrà posto un focus su un possibile rilancio del Servizio Civile Universale, traendo spunto da quanto accaduto durante l’emergenza epidemiologica da Covid – 19. Gli incontri saranno occasione di dibattito sul significato di tale esperienza, sul ruolo attivo che i giovani potrebbero ricoprire in occasione di avvenimenti che richiedono un impegno a difesa delle fasce deboli del paese, rievocando, in questo modo, il concetto di Patria in termini di collettività.

  1. Presentazione – Durata 2h

Il primo incontro avrà luogo entro i primi tre mesi di servizio presso la sede di uno degli enti coprogrammanti e vedrà la partecipazione di tutti gli operatori volontari impiegati nel presente programma di intervento.

  1. Debate – Durata 3h

Ispirandosi al mondo anglosassone, si vuole proporre un incontro in cui verrà utilizzato lo strumento didattico del Debate o Dibattito argomentativo. Poiché questo metodo funziona su un numero ristretto di partecipanti, il totale dei volontari di questo programma sarà diviso in quattro gruppi omogenei che si alterneranno nel dibattito, mentre due gruppi dibatteranno gli altri saranno spettatori e quindi verranno coinvolti in un secondo momento per esaminare le dinamiche della comunicazione.

  1. Incontro finale: il futuro del Servizio Civile

L’incontro sarà articolato in una prima parte di restituzione dei dati relativi alla valutazione dell’impatto sociale del SCU sui giovani che hanno partecipato ai Programmi del 2020. L’indagine è stata realizzata grazie alla supervisione del Dipartimento di Management della Facoltà di Economia e Commercio di Torino, Ente di rete dei programmi di SCU approvati nel 2020.

I dati emersi dall’indagine saranno di stimolo per avviare un dibattito sul ruolo del Servizio Civile, anche facendo tesoro delle esperienze maturate nei rispettivi progetti.

Le occasioni di incontro e confronto con gli operatori volontari saranno tappe fondamentali del loro percorso di crescita personale e professionale all’interno dell’esperienza di Servizio Civile, perché contribuiranno ad alimentare la percezione del Servizio Civile in termini di collettività, al di là dell’ambito ristretto della sede di accoglienza dove si realizza il singolo progetto.


Enti partner del programma

  • HalalTO srl
  • Consorzio delle Ong Piemontesi COP


Valutazione delle competenze acquisite

Durante lo svolgimento del progetto saranno somministrate ai volontari delle specifiche schede che facilitano la rilevazione delle competenze in ingresso ed in uscita al fine di evidenziare in quale misura le competenze dichiarate acquisibili sul progetto sono state effettivamente apprese.

Le varie rilevazioni saranno parte di un documento di sintesi finale (Attestato specifico) che, incorporando anche l’eventuale documentazione prodotta dagli stessi volontari durante il progetto, riporterà gli esiti di ogni progetto e rileverà lo scarto dalle previsioni di partenza.


Progetti associati al programma

  1. Affrontiamo i cambiamenti climatici con l’efficientamento energetico, l’economia circolare e una giusta alimentazione e mobilità – Legambiente (Vol.To)
  2. Al MAcA un servizio per l’Ambiente – Museo A come Ambiente (Vol.To)
  3. Come on! Ripartiamo insieme – Area G e Il Cammino (Vol.To)
  4. Con gli animali per salvare la terra – Vivi gli animali (Vol.To)
  5. Falchera for you – Damamar (Vol.To)
  6. SKILL TO GO – CFIQ e Consorzio Alberghiero di Acqui (En.A.I.P.)
  7. La sostenibile leggerezza dell’integrazione – Equo Punto a capo Consorzio Equo Solidale e Società di San Vincenzo De Paoli – Torino (Vol.To)
  8. Leggere senza frontiere – Comune di Leinì e Fondazione Circolo dei Lettori (Vol.To)
  9. Rinascere con Sollievo – Sollievo (Vol.To)
  10. IN GIO.CO 2– CFIQ e Consorzio Alberghiero di Acqui (En.A.I.P.)
  11. Sportello territoriale: cibo, servizi sanitari e informazione – Contact, Banco Alimentare, Società per gli asili notturni Umberto I e Nuova Generazione (Vol.To)

 Tra parentesi l’Ente titolare del progetto