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Console vs Cyberbullismo: quali strumenti per difendersi

Qualche settimana fa abbiamo parlato dei rischi connessi al mondo del gaming online. Si è visto come le console di ultima generazione consentano non solo di giocare insieme o contro utenti connessi da qualsiasi parte del mondo, ma anche di inviare messaggi e condividere foto e video con altri giocatori. A causa della difficoltà di controllare questo ambiente virtuale, i videogiochi online sono diventati il luogo ideale per varie forme di crimine, tra le quali spicca il cyberbullismo. Le chat, le giocate live, l’interazione facilitata e la modalità collaborativa dei giochi, fanno sì che si possa entrare in contatto con tantissime persone di cui non si conosce l’identità.

Le forme di cyberbullismo più diffuse nel mondo dei videogiochi sono i cosiddetti flaminge trolling, ovvero messaggi violenti o volutamente provocatori, al fine di suscitare vere e proprie battaglie verbali, tra due o più soggetti – flaming– o con il semplice obiettivo di irritare e prendere in giro l’interlocutore – nel caso del trolling.

Le diverse console presenti in commercio stanno in qualche modo cercando di arginare questo rilevante problema, rendendo disponibili per l’utente una serie di strumenti di “difesa”. La prima forma di tutela è quella rivolta ai più piccini: attraverso lo strumento del Parental Control è infatti possibile, per i genitori, gestire le attività a cui possono accedere i figli. È possibile per esempio impostare limiti di età per l’utilizzo di alcuni giochi scaricabili dal network della console, impedire l’utilizzo delle chat e impostare tempi massimi di gioco. In questo modo è possibile limitare l’esposizione a contesti a rischio per i soggetti più vulnerabili. Ai seguenti link è possibile trovare le guide per l’utilizzo del Parental Control su Playstatione X-box).

Ai più piccolini è anche dedicata un’apposita pagina del sito di Playstation in cui vengono spiegati in modo chiaro e semplice i rischi e le regole che è importante seguire durante l’utilizzo della console.

Per i giocatori più grandi, vengono messi a disposizione una serie di strumenti per segnalare e denunciare eventuali messaggi offensivi ricevuti o, in generale, comportamenti che violano il codice di condotta. Secondo quanto dichiarato da Playstation e Xbox, ogni singola segnalazione ricevuta viene esaminata da un moderatore umano esperto della lingua e della cultura del giocatore il cui contenuto è stato segnalato.

Ricevute e verificate le segnalazioni, i moderatori possono decidere di prendere una serie di misure contro gli autori di queste azioni. In caso di violazioni del codice, viene avviata una sospensione temporanea o definitiva dell’account del giocatore multato (che non potrà quindi usare il suo profilo, perdendo i progressi fatti nei vari giochi). In caso di gravi violazioni è possibile anche impedire l’accesso dell’utente direttamente alla console (che non potrà quindi più utilizzarla).

Mentre si attende che una segnalazione venga esaminata, è possibile bloccare la persona che ha usato un comportamento scorretto nei nostri confronti, in modo tale che non sia più in grado di comunicare con noi.

Dalla loro nascita, le console per videogiochi hanno pian piano sviluppato strumenti sempre più sofisticati per garantire la tutela dei giocatori e ogni anno si impegnano pubblicamente per aumentarne le risorse spese a tal fine. In questa continua “battaglia” tra loro e il cyberbullismo è ovviamente importante che anche i singoli utenti facciano la propria parte: non soltanto non mettendo in atto loro stessi comportamenti offensivi, ma utilizzando gli strumenti che vengono messi a disposizione per segnalare situazioni negative anche se non ne sono dirette vittime ma solo spettatori.

 

Giulia Bocca, servizio civilista di Vol.To